Arriva Dicembre e molte aziende si preparano a fare riunioni di fine anno, a leggere i risultati e porsi i nuovi obiettivi per i prossimi dodici mesi. In questa fase è necessario trarre conclusioni, analizzando, grazie alla statistica, i traguardi raggiunti, i guadagni, ma anche le perdite e gli elementi da migliorare nell’azienda.
L’ultimo mese dell’anno è quindi un periodo di analisi: si portano i risultati a casa e si riflette in modo costruttivo sul futuro. Questo è anche mese dei buoni propositi per l’anno successivo: in base a ciò che si è fatto, cosa si potrebbe realizzare in futuro?
Oggi parliamo dell’importanza delle analisi statistiche per monitorare gli obiettivi e per gestire al meglio l’impresa.
A cosa serve la statistica in azienda?
La statistica è una disciplina che aiuta a leggere i fenomeni della realtà grazie a formule matematiche. Con questo metodo, possiamo leggere e interpretare l’aspetto qualitativo o quantitativo di alcuni aspetti dell’azienda: guadagni, spese, obiettivi, clienti e altri andamenti. I dati sono raccolti per leggere e interpretare i fattori più disparati, nell’ottica di fare un confronto rispetto al passato o al futuro, mettendosi così nuovi obiettivi.
Leggi l’approfondimento: come definire gli obiettivi aziendali!
In base alla nostra esperienza, possiamo dire che la statistica ha principalmente due funzioni, da una parte mira alla sintesi, dall’altra alla generalizzazione di un evento: sintetizza e semplifica perché presenta l’analisi di fenomeni anche complessi sotto forma di tabelle, grafici, percentuali. La semplificazione porta poi alla generalizzazione dei dati.
Usare le statistiche in azienda, significa dotarsi di un metodo d’analisi. Fermarsi e dedicare il proprio tempo all’analisi è un’attività fondamentale che ancora poche aziende sfruttano pienamente. Sono ancora troppi gli imprenditori che vanno come si suol dire “a occhio” e interpretano la crescita e la crisi della propria azienda senza usare calcoli, analisi logiche e soprattutto statistiche.
Questo è un punto fondamentale a nostro avviso, perché oggi le aziende non possono permettersi di essere approssimative, ma calcolare i risultati e gli obiettivi in modo esatto grazie a strumenti matematici che diano una dimensione reale alla crescita, alle perdite economiche o ai guadagni.
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Le statistiche nella gestione delle risorse umane: si o no?
Come abbiamo detto le statistiche offrono une lettura generale e semplificata dell’azienda. Ma possono essere usate per tutto, anche per monitorare il lavoro dei dipendenti? Questa domanda ci viene spesso fatta dagli imprenditori che vorrebbero trovare il modo esatto di calcolare il lavoro del personale e trovare il dipendente più meritevole o quello da incentivare proprio grazie alla matematica.
Le statistiche anche in questo caso possono rivelarsi abbastanza utili, ma bisogna utilizzarle in modo corretto, perché anche un errore potrebbe alterare tutti i dati.
Le aziende oggi devono puntare al miglioramento di ogni unità per l’efficienza dell’intera organizzazione. Infatti, le aziende che desiderano crescere devono dotarsi di figure specializzate in un compito che insieme contribuiscono a costruire imprese eccellenti e complete.
A nostro avviso, per crescere è necessario anche analizzare e monitorare da una parte le attività dei singoli dipendenti, dall’altra quelle dell’azienda nella sua totalità, senza fare confusione e mischiare i dati tra l’uno e l’altro aspetto. Per esempio, non possiamo dare la “colpa” a tutti i dipendenti se l’azienda decresce, ma calcolare quale aspetto ha influito sulle perdite, che magari è dovuto al contesto o a un investimento sbagliato da parte dell’imprenditore. Allo stesso tempo, è necessario studiare il lavoro di ogni singolo dipendente per capire chi fa più e chi fa meno.
Le statistiche in questo caso possono fuorviare, per questo motivo, secondo noi bisogna trovare un altro modo di valutare: il dialogo, l’attenzione verso le loro attività, la costruzione della leadership da parte dell’imprenditore o la scelta dei giusti collaboratori e così via.
Impariamo a usare le statistiche nel modo corretto: sono sicuramente una risorsa, ma se usate male, possono trasformarsi in una trappola.